sabato 19 novembre 2011

(Congiunzione: congiungimento, unione, collegamento, connessione.)

L'inquietudine della voglia di ciò che potrebbe essere stanchi di vivere stretti e corti, sempre più corti i week-end di consolazione, falsi come le elezioni per i futuri migliori truccate le puttane quindicenni orfane di padre nostro, pesa il tuo pegno, sia fatta di eroina per non pensarci più, persa la coscienza.

Rimando a te la mia decisione con una paraculistica partecipazione.

mercoledì 16 novembre 2011

Non so dove ma arriverò puntuale
Arriverò puntuale a sorprenderti
mentre ti prepari,
mentre mi scongeli il cuore
al microonde.
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Mi abbracciavi
facendo quel mugolio
tipo quando ti stringi
tra le coperte
pronta a consegnarti serena
al sonno
e a farti cullare,
a praticare l'esotismo estremo.
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PORTAMI A STARE BENE, PORTAMI A NON BALLARE, A BERE E A NON CROLLARE.
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E poi giorni o millenni senza vederti,
solo incrociandoti
con gli abbaglianti accesi,
per fortuna.

Dice che sei cambiata,
che sei vuota,
che sei ingrassata,
che ti sei rassegnata.
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Il fatto è che tutti prendono
prepotentemente
le prime occasioni,
senza immaginarne di alternative.
___

La colpa,
dicevo,
è di quei quattro alberi
del cazzo
che intorno alla piazza,
di notte,
ci succhiano via l'ossigeno
dal cervello.
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e c'è chi dice che suona perché in un paese come questo se non suoni ti droghi, ma poi si droga lo stesso.
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PORTAMI A STARE BENE, PORTAMI A NON GUARDARE, A BUTTARMI SENZA VEDERE.
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E poi ceniamo agli aperitivi
parlando di cose
che non ce ne frega un cazzo.

Che qualche volta,
in dei discorsi,
ci copriamo di imbarazzo
e ricordiamo di nascosto

Ma adesso è diverso.

Del passato non c'è rimasto niente,
se non le briciole sulla maglietta.

E allora scuotimi via,
che andrò a rincorrere i miei sogni
e a non sentirmi a casa
di fronte alle vetrine
troppo grandi per i miei occhi
vuoti,
lontano da te
e da tutto il resto.

lunedì 24 ottobre 2011

Vorrei vederti soffrire



possibile
che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti
col bagno per disabili e la tv appesa
fiere di un mondo in cui non esistono più i viadanti
un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
e se poi cresce imparare a star nel fango
come bisce
a inventarsi l'acqua se finisce
invece che andar lontano per avere le mani sporche,ruvide
e le suole lisce
e quando capita chi almeno un poco ti capisce
far durare quanto riesci una mano stretta forte
ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte
l'altra la do a tutti
senza più giustificarmi
ma spesso è troppo tardi
e mi guardi come guardi gli altri
e non so più cosa augurarmi
e con quali parole parlarti
dimmi cosa pensi

martedì 6 settembre 2011

Tutto è menzogna,
la verità infondo a una fogna di perbenismo e riverenze ingannevoli.
Poi finisci a passare interminabili momenti con te stesso a schivare le autoconfessioni per pura indulgenza. E distribuisci taniche e fiammiferi ai falsi, agli ipocriti,ai ragionevoli, ai parassiti, agli stolti, ai meschini, ai santi e ai bestemmiatori.
Taniche e fiammiferi.
E allo specchio, allo specchio solo fumo.

giovedì 24 febbraio 2011

ero convinto che fossero stati i nostri nonni, arando i campi e strappando le erbacce, a definire l'orizzonte. e mi andava bene.

sabato 1 gennaio 2011


siamo tutti morti?
se la morte di una persona si raggiunge quando si esaurisce l'attività cerebrale e i nostri pensieri sono sempre anonimi, inutili, vili, vuoti e dettati da condizioni esterne immorali,
siamo tutti morti?